giovedì 30 luglio 2015

The Babadook

Australia. Un bambino problematico figlio di una mamma single, dal marito defunto. La vita non è facile per via della paura dei mostri che perseguita il piccolo Samuel. Amelia, la madre, dorme molto poco ogni notte per tenerlo tranquillo. La sua vita peggiora quando Samuel trova nella libreria di casa Mister Babadook: un tomo rosso che si vuol far leggere come favola della buona notte. La madre inizia a raccontargli la storia, nuova anche per lei, ma sia i testi che i disegni sono troppo spaventosi e Samuel ne rimane traumatizzato.
Da quella notte i due vengono perseguitati dalla misteriosa figura di Babadook. L'oscuro protagonista della novella sembra divenire reale e pretendere la vita dal bambino.

L'Australia, ultimamente, ci ha presentato horror interessanti come Black Sheep e Zombeavers (di cui parleremo, tranquilli) che, nel loro trash, ci hanno divertito e spaventato. Koch Media presenta, nel panorama estivo italiano, questo serio esperimento di Jennifer Kent. E ci ammorba le gonadi per quasi novanta minuti.
Il film è triste, sciatto, irritante. Una solo inquadratura, per di più verso la fine del film, merita menzione mentre tutto il resto minzione.
La regista e sceneggiatrice porta sullo schermo una triste storia familiare, in un ambiente squallido e triste, con protagonista una madre triste ed un figlio viziato ed iperprotetto. Un bambino tale e quale a quelli che quando incontri sulle spiagge, nei ristoranti, incroci sul marciapiede, ringrazi che la tua vita li abbia incontrati per pochi secondi e che non lo rivedrai mai più. Qui ti tocca passarci insieme novanta minuti della tua vita. Lo spettatore dovrebbe rivolgere gli occhi alla Convenzione di Ginevra per capire come denunciare i produttori del film per tortura. 
Momenti di simpatia
La madre, già psicotica, prima di incontrare Babadook si meriterebbe l'internamento in un ospedale psichiatrico e che i servizi sociali le levassero il bambino.
Babadook, colui che dovrebbe essere protagonista del film, si vede per non più di un minuto totale nella pellicola. Una via di mezzo tra Nosferatu, Freddy Kruger ed Alice Cooper con il cappello di Willy Wonka. Insomma l'originalità che regna padrona. Non si vede praticamente mai. Quando succede è trascinato su un carrello, per far vedere che si muove senza camminare, con risultati ridicoli. Il mostro, così come il film, non è capace di spaventare lo spettatore. 
Partendo da questo assunto la regista decide di giocarsela con i meschini trucchi di chi non è capace. In primis sottolinea l'apparire del mostro con rumori improvvisi e musiche fastidiose, ma il massimo del banale lo raggiunge nella scena del frigorifero. Decine di scarafaggi sono lì ad attendere la protagonista, così come, non contenta, le tornano a camminare addosso mentre guida. Giocare sullo schifo che lo spettatore prova per questi esseri è veramente geniale ed originale.
Gli attori, alla fine, forse, non sono neanche male anche se non si riescono a giudicare visto come vengono affossati dalla sceneggiatura.

Insomma: un film intensamente noioso e banale, tanto da avvicinarsi ai livelli de Le Streghe di Salem. Decisamente deludente. L'impianto della storia mette, da subito, lo spettatore in condizione di tifare Babadook. Si spera ardentemente che abbia la meglio e che riesca a sterminare la famiglia. 

Fate anche voi il tifo per Babadook, ma da casa, al cinema non ci andate. Nemmeno gratis.

Titolo originale The Babadook


Lingua originale inglese
Paese di produzione Australia
Anno 2014
Durata 89 min
Genere orrore

Regia e Sceneggiatura Jennifer Kent

Produttore Kristian Moliere
Produttore esecutivo Jan Chapman, Jeff Harrison, Jonathan Page, Michael Tear
Casa di produzione Causeway Films, Smoking Gun Productions
Distribuzione (Italia) Koch Media
Fotografia Radek Ladczuk
Musiche Jed Kurzel
 
Interpreti e personaggi
 
Essie Davis: Amelia Vanek
Noah Wieseman: Samuel Vanek
Daniel Henshall: Robbie
Hayley McElhinney: Claire
Barbara West: Mrs. Gracie Roach
Benjamin Winspear: Oskar Vanek
Cathy Adamek: Prue
Craig Behenna: Warren

Doppiatori italiani
 
Francesca Fiorentini: Amelia Vanek
Gabriele Meoni: Samuel Vanek
Massimo Triggiani: Robbie
Chiara Gioncardi: Claire
Graziella Polesinanti: Mrs. Gracie Roach
Francesco Sechi: Oskar Vanek
Carmen Iovine: Prue
Roberto Certomà: Warren

2015 - AACTA Award Miglior film (ex aequo con The Water Diviner)
Miglior regia a Jennifer Kent
Miglior sceneggiatura originale a Jennifer Kent
Nomination Miglior attrice protagonista a Essie Davis
Nomination Miglior montaggio a Simon Njoo
Nomination Miglior scenografia a Alex Holmes
 
2015 - Empire Awards[1] Miglior horror
Nomination Miglior debutto femminile a Essie Davis
 
2014 - New York Film Critics Circle Awards Miglior opera prima

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